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Aggiornamento sul bolide del 30 maggio

La notte del 30 maggio un bolide luminoso ha attraversato i cieli dell’Italia nord-orientale da sud verso nord. L’evento è stato rilevato da tre camere a grande campo della neonata rete PRISMA (Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e dell’Atmosfera) e da 4 camere dell’IMTN (Italian Meteor and TLE Network). Grazie all’elaborazione congiunta di questi dati effettuata in collaborazione con astronomi della rete gemella francese FRIPON (Osservatorio di Parigi), è stato possibile determinare la traiettoria con una buona precisione e delimitare l’area della possibile caduta di frammenti del corpo cosmico.

Appena ottenuti i risultati del probabile punto di impatto un gruppo di astronomi dell’INAF-Osservatorio Astrofisico di Torino e dell’Osservatorio della Valle d’Aosta (OAVdA), coadiuvati dal Presidente della associazione Meteoriti Italia, Umberto Repetti, hanno effettuato una perlustrazione nella zona. Una ricognizione aerea era già stata effettuata dal collega e pilota Prof. Roberto Ragazzoni dell'INAF-Osservatorio Astronomico di Padova. È subito apparso chiaro che la ricerca di meteoriti su un terreno densamente coltivato con macchie di bosco e numerosi canali sarebbe risultata molto difficile perché ci si aspettano frammenti meteoritici di piccole dimensioni.

(Foto: Albino Carbognani)

Nel corso della perlustrazione sono state interpellate diverse persone del luogo per raccogliere eventuali testimonianze. Moltissimi, infatti, sono stati gli avvistamenti e le segnalazioni di questo evento agli Osservatori astronomici, ai quotidiani, ai media in generale, causato con tutta probabilità da un piccolo corpo cosmico (meteoroide) che, interagendo con l’atmosfera ad altissima velocità (decine di km al secondo), genera il fenomeno luminoso chiamato meteora (o “stella cadente”). Spesso l’atmosfera consuma completamente questi piccolissimi corpi celesti ma, nei casi più eclatanti, qualcosa può cadere a terra ed essere ritrovato. In tal caso si parla di meteoriti.

La collaborazione PRISMA, promossa e coordinata dall’INAF, l’Istituto Nazionale di Astrofisica, è nata alla fine dell’anno scorso proprio per lo studio e il monitoraggio di eventi del genere, cioè il passaggio di bolidi (meteore molto luminose, proprio come quella del 30 maggio) e il manifestarsi di altri fenomeni che avvengono nell’alta atmosfera, tramite una rete di videocamere installate su tutto il territorio nazionale che sorvegliano il cielo costantemente, 24 ore al giorno. A PRISMA partecipano infatti non soltanto Osservatori Astronomici, ma anche Planetari, associazioni, istituti scolastici, ecc..

A tutt’oggi la ricerca al suolo non ha dato risultati ma l’esperienza è stata molto utile al fine di organizzare successive campagne di ricerca di eventuali frammenti.

Vi preghiamo pertanto di diffondere la notizia presso il pubblico, invitando i cittadini dell’area compresa nella zona di massima probabilità di caduta a segnalare all’indirizzo indicato in calce eventuali rocce o frammenti metallici che trovassero sui loro terreni di proprietà o altrove e che sembrino ai loro occhi strane o anomale perché potrebbe trattarsi di pezzi o di frammenti del meteorite che stiamo cercando.

Nei giorni scorsi una roccia, rivelatasi poi un falso allarme, è già stata segnalata come possibile meteorite. È importante che eventuali reperti dubbi vengano esaminati da un esperto, capace di riconoscere se la roccia sospetta può provenire dal cielo o se si può già escludere da un esame preliminare, anche attraverso un’immagine fotografica, la sua origine meteorica.

In ultimo, specifichiamo che non esiste nessun pericolo per la salute o altro derivante dal ritrovamento della presunta meteorite, che in sostanza è un pezzo di roccia inerte. L’interesse è puramente scientifico e da questo punto di vista sarebbe importante non lasciar passare troppo tempo dal ritrovamento all’esame mineralogico in quanto si rischia che le peculiarità della meteorite, esposta all’atmosfera terrestre e/o al terreno,  vengano velocemente perse o alterate in modo irrimediabile.

In caso di potenziali ritrovamenti si prega inviare immagini e segnalazioni al Project Office del progetto PRISMA all’indirizzo:

prisma_po@inaf.it