Come preannunciato nel nostro comunicato del 26 luglio scorso, il brillante bolide avvistato da numerosi cittadini europei nella serata di martedì 23 potrebbe aver lasciato dei residui (meteoriti) che si troverebbero ora sul terreno.
Gli esperti di PRISMA, tenuto conto della direzione dei venti che spiravano in alta quota al momento dell'evento, hanno calcolato una probabile area di caduta di tali meteoriti. Come si può vedere dalla mappa, l'area è un'ellisse posta circa sulla direzione est-ovest, piuttosto estesa, in quanto il bolide aveva una inclinazione non molto pronunciata rispetto al terreno.
I frammenti più piccoli e leggeri, dell'ordine di poche decine di grammi, potrebbero essere caduti nella zona più a Ovest, in corrispondenza del territorio che si trova tra Domanins ed Aurava, fino al fiume Tagliamento dove potrebbero trovarsi frammenti dell'ordine di 100-300 grammi.
I residui più pesanti, dell'ordine di parecchi etti, dovrebbero trovarsi invece sulla sinistra orografica del Tagliamento, tra San Odorico e Redenzicco, fino a Grions.
Se qualche abitante locale dovesse imbattersi in un frammento di roccia nero, di forma irregolare ma liscio e con gli angoli smussati (si veda esempio in fotografia), che potrebbe anche essersi rotto in più parti nell'impatto con il terreno, ci contatti all'indirizzo prisma_po@inaf.it o al telefono 349 19 77 591.
Non ci stanchiamo mai di ricordare che le meteoriti "fresche", recuperate poco tempo dopo la caduta, hanno una importanza scientifica grandissima, perché permettono di comprendere come si è formato e come è evoluto il nostro Sistema Solare.
Un forte boato è stato udito ieri pomeriggio, 20 giugno, intorno alle 16.30 ora locale, sulla costa toscana. Secondo le prime testimonianze si temeva che potesse essere stato un terremoto, notizia smentita però dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
Ci segnala il nostro collega Emanuele Marchetti, dell'Università di Firenze, che ha effettuato le misurazioni e che collabora da tempo con la rete PRISMA:
Ieri pomeriggio intorno alle 14:30 UTC è stato registrato un forte boato in Toscana meridionale. L'Università di Firenze gestisce da alcuni anni un array di sensori infrasonici situato sulla costa meridionale dell'isola d'Elba, in collaborazione con l'Istituto Geofisico Toscano e con la protezione civile dell'Elba, proprio per studiare i boati che si avvertono nell'isola da una decina di anni.
L'evento è stato registrato non solo dai sensori situati all'Elba, ma anche da quelli posti sul monte Amiata e a Champoluc in Valle d'Aosta, con azimuth e tempi tra loro compatibili. Se a Champoluc si registra solo l'evento principale, all'Elba e all'Amiata (molto più vicini alla sorgente) si registra un segnale che mostra un'ampia traiettoria in atmosfera.
Considerando gli azimuth dei tre array, la posizione dell'evento principale dovrebbe situarsi a Sud dell'isola di Montecristo.
Il Segnale infrasonico registrato dai 5 sensori dell’array sito all'Elba.
Contrariamente a quanto inizialmente ipotizzato, il bolide dello scorso 4 giugno 2024 potrebbe aver dato origine a meteoriti a terra.
Grazie all'alta inclinazione della traiettoria (circa 70°), la zona in cui cercare un’eventuale meteorite è meno ampia che in altri casi, essendo lunga circa 3200 m e larga circa 150 m, con una superficie di 0.5 kmq. Rispetto alla traiettoria di arrivo del fireball lo strewn field è stato spostato bruscamente di circa 90° verso destra per effetto del vento che la sera del 4 giugno era particolarmente intenso.
Dove cercare la meteorite?
Purtroppo la zona in cui ricercare l’eventuale caduta è impervia, ma attraversa la provinciale 209 in prossimità del paese di Appennino (MC) e si trova a soli 17 km da Camerino, pertanto secondo gli esperti della rete Prisma vale la pena di effettuare un tentativo anche se esiste la concreta possibilità che il meteoroide responsabile del fireball si sia completamente consumato durante l’attraversamento dell’atmosfera senza iniziare la fase di volo buio, condizione indispensabile per sperare nella presenza di meteoriti al suolo.
Gli eventuali frammenti maggiori, con una massa che dovrebbe essere compresa fra un paio di ettogrammi e 1 kg, potrebbero essere caduti in una zona meno boscosa, facilmente raggiungibile per la presenza di una strada in terra battuta che serpeggia lungo la parte finale dello strewn field.
Se vi doveste imbattere in una roccia di colore nero, liscia, irregolare ma con gli spigoli smussati, contattate Prisma al seguente indirizzo: prisma_po@inaf.it .
Vuoi imparare a riconoscere una meteorite appena caduta? Hai la passione per le stelle e da sempre osservi il cielo stellato cercando di scrutare qualche stella cadente? O più semplicemente sei un appassionato di astronomia e da tempo ti domandi come possono essere ritrovati i meteoriti?
Allora questo Stage fa per te!
Ora è possibile, con gli stage che stiamo organizzando nell'ambito del progetto «Sentinelle del cielo» finanziato con il contributo di Fondazione CRT, che da sempre sostiene la rete PRISMA.
Il progetto prevede una parte teorica, dove verranno illustrate le caratteristiche principali delle meteoriti appena cadute, oltre a elementi utili per i recuperanti, e una simulazione pratica di ricerca sul campo. Le persone che parteciperanno allo stage diverranno delle Sentinelle del cielo certificate dalla rete PRISMA.
E chissà che tu non possa trovare una nuova meteorite appena caduta segnalata dalla nostra rete!
Si terranno a Prato il 17 e 18 novembre 2023 i PRISMA Days 2023, quinta edizione del meeting del Progetto PRISMA.
Qualche mese dopo il nostro ultimo meeting nel Novembre 2022, PRISMA ha rinnovato il suo successo con il ritrovamento della meteorite Matera il 17 Febbraio 2023. Il ritrovamento è avvenuto soli tre giorni dall'avvistamento del bolide di San Valentino, un caso analogo al recupero della meteorite Cavezzo nel 2020.
Questa edizione dei PRISMA Days sarà l'occasione per aggiornare la comunità di PRISMA sullo stato dei lavori, sulle novità e progressi dell'ultimo anno.
L’evento si svolgerà presso la Media Library di Prato, Via Fabio Filzi 39/U
Nella giornata del 18 Novembre è inoltre previsto un "Corso per il recupero di meteoriti", aperto a tutti gli interessati che vogliano contribuire alle attività di ricerca sul campo e che prevederà una formazione teorica e pratica sulla ricerca e recupero di meteoriti.
A Barcis (PN) sabato 26 e domenica 27 agosto p.v. si svolgerà il “4°BARCIS Meteorite Festival” dedicato esclusivamente alle meteoriti e articoli correlati.
Saranno presenti alcuni dei più importanti collezionisti e “cacciatori di meteoriti” italiani ed una qualificata rappresentanza di “cacciatori di meteoriti” stranieri.
Il visitatore che verrà a Barcis oltre a trovare tantissime meteoriti e campioni di rocce terrestri trasformate dall’impatto con enormi meteoriti, avrà l’opportunità di incontrare esperti del settore ed appassionati con i quali confrontarsi in un ambiente cordiale.
A differenza delle mostre-mercato di Minerali caratterizzate da vastissime esposizioni di materiali di varia natura, chi vuole procurarsi dei campioni troverà esposte a Barcis solo meteoriti e potrà così confrontare in tranquillità i campioni della tipologia prescelta, valutarne il prezzo e, se necessario, chiedere consigli.
La riconosciuta professionalità degli espositori presenti e la grande quantità di materiale extraterrestre esposto sono le garanzie della sicura natura dei campioni e dell’attualità dei prezzi proposti. Meteoriti Italia APS, che è stata fondata per rendere popolari le meteoriti, non è coinvolta con la vendita di campioni però ritiene fondamentale offrire ai vecchi e nuovi appassionati questo momento d’incontro dove poter acquistare le meteoriti desiderate al giusto prezzo ed al riparo da fregature, sempre possibili quando si contrattano campioni rari e difficili da classificare.
Il 26 e 27 agosto la Terrazza di Palazzo Centi di Barcis sarà il luogo d’Italia con il più alto numero di meteoriti esposte al pubblico, una occasione imperdibile per tutti quelli che si interessano di meteoriti ed anche per chi, fino ad ora, non si è mai interessato. Meteoriti Italia APS sarà presente con pubblicazioni, stampe, cartoline e francobolli dedicate alle meteoriti. Nel corso della manifestazione, a richiesta, saranno organizzati dei brevi laboratori su come riconoscere una meteorite da un sasso terrestre o da una scoria industriale, e suggerimenti su come cercare e recuperare meteoriti.
In questa edizione del “4°Barcis Meteorite Festival” troverete anche:
- il Dott. Daniele Gardiol, INAF (Istituto Nazionale Astro Fisica), responsabile del progetto PRISMA che, con uno stand dedicato, illustrerà il progetto e l’ultimo successo della nostra rete nazionale di monitoraggio dei Cieli che dopo Cavezzo ha permesso il ritrovamento di una seconda nuova meteorite italiana.
- Una piccola mostra preparata da Meteoriti Italia APS per ricordare i 70 anni dal
ritrovamento della meteorite “Barcis” e per illustrare anche le ricerche svolte negli ultimi anni per cercare ulteriori campioni di questa importante pallasite.
È un evento, a ingresso libero, pensato per tutti i meteoritici, neofiti ed esperti, per chi vuole avvicinarsi alle meteoriti e anche per chi ha trovato un “sasso strano” che pensa possa essere extraterrestre.
Alle 22.21 circa ora locale una brillante meteora ha solcato i cieli dell'Italia Meridionale. Ben visibile da tutta la parte peninsulare del paese, il bolide è stato registrato anche da due camere della nostra rete, a Capua e Vasto (in alcune zone purtroppo il cielo era nuvoloso e ha impedito ulteriori rilevazioni).
Malgrado il maltempo e la ridotta qualità del dato i nostri ricercatori sono stati in grado di determinare alcune caratteristiche dell'evento.
Comparso ad una altezza di circa 77 km al confine tra le regioni Campania e Molise, tra i paesi di Sepino e Sassinoro, il meteoroide, con una velocità di poco superiore a 13.5 km/s, ha percorso in circa 5.2 secondi quasi 63 km in direzione Nord-Est con una inclinazione di circa 60 gradi sull'orizzonte, per estinguersi alla quota stimata di 22.5 km, a Ovest del Lago di Occhito, dopo aver subito due importanti frammentazioni ad una quota rispettivamente di 34 e 26 chilometri. A seguito della prima esplosione la magnitudine assoluta ha raggiunto un valore pari a -12.5 (per intenderci, quanto la Luna Piena).
La massa originaria, compresa tra i 30 e i 70 chilogrammi (corrispondenti a una dimensione dell'ordine di 25-35 cm nel caso di una densità tipica degli oggetti cosmici) si è consumata in gran parte. Stimiamo che vi sia un residuo di massa compresa tra 250 e 1400 grammi (a seconda del modello dinamico utilizzato per interpretare i dati) che dovrebbe essere caduto nella regione a ovest del Lago di Occhito, nel territorio montagnoso-collinare in corrispondenza dei comuni di Sant'Elia a Pianisi e Macchia Valfortore, in provincia di Campobasso. I venti potrebbero tuttavia aver spostato ulteriormente i frammenti allargando l'areale di caduta.
Come sempre numerose le segnalazioni di testimoni oculari pervenuteci tramite il portale prisma.imo.net , preziosissime per avere una visione completa del fenomeno.
In occasione dell'Asteroid Day, che si tiene tutti gli anni il 30 giugno per ricordare l'evento di Tunguska, PRISMA e INAF, con il supporto di Fondazione CRT e in collaborazione con i suoi partners, propongono a Torino una serie di eventi rivolti al pubblico.
Si comincia nel pomeriggio di domenica 25 giugno con Astrokids - laboratorio di astronomia per famiglie, presso le OGR in corso Castelfidardo 22, organizzato da OGR KIDS&ULAOP.
Mercoledì 28 giugno, dalle ore 21, presso lo Spazio Dinamo delle OGR Torino, nell'ambito della rassegna OGR Talks|Tonight's the daysi tiene una conferenza di Daniele Gardiol, seguita da osservazioni guidate al telescopio. Maggiori info sul sito delle OGR.
Venerdì 30 giugno e Sabato 8 luglio, alla mattina, presso il Borgo Rubens, attività di osservazione al telescopio e laboratori nell'ambito del programma Il mio posto nel mondo, in collaborazione con Associazione Borgo Rubens.
Venerdì 7 luglio sempre presso il Borgo Rubens, dal tardo pomeriggio, organizzato da Associazione Borgo Rubens e OGR KIDS&ULAOP, un momento dedicato alle famiglie con osservazioni al telescopio, mostra sul ritrovamento della meteorite Cavezzo e proiezione del documentario realizzato in occasione dell'evento.
Il bolide osservato la sera del 14 febbraio dalla rete Prisma ha originato la caduta di una meteorite sopra un balcone nella zona Nord di Matera. Adesso inizieranno gli studi specifici sul materiale recuperato.
E sono due. Dopo il ritrovamento della meteorite Cavezzo, avvenuto ai primi di gennaio del 2020, i calcoli eseguiti dagli esperti della rete Prisma hanno fatto nuovamente centro, stavolta indicando nella zona Nord di Matera quella della possibile caduta della meteorite di San Valentino.
Lo scorso 14 febbraio, infatti, verso le sette di sera, un luminoso bolide era stato osservato da numerosi testimoni solcare il cielo della Puglia e della Basilicata, fra i quali tre “occhi” elettronici delle camere di Castellana Grotte, Tricase e Vasto appartenenti alla rete Prisma, un network di una sessantina di camere sparse sul territorio italiano .
Un progetto di citizen science coordinato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e sostenuto con convinzione da Fondazione CRT.
Grazie a queste informazioni, già nel pomeriggio di mercoledì 15 febbraio era stato possibile tracciare lo strewn field, cioè l’area di possibile caduta al suolo di frammenti del corpo celeste progenitore.
“Cercare a Nord di Matera”, avevano indicato gli esperti di Prisma.
Subito era scattato l’avviso ai mezzi di comunicazione e alla popolazione locale ed ecco che lo stesso giorno, sul balcone dell’abitazione dei genitori di Gianfranco e Pino Losignore, fra Contrada Rondinelle e Contrada Serra Paducci (periferia nord del capoluogo della Basilicata), alcuni sassi hanno attirato l’attenzione dei due fratelli. Anche perché gli anziani genitori avevano udito un forte botto la sera precedente proveniente dall’esterno.
Finora sono stati recuperati oltre 70 grammi in 12 frammenti principali e decine di frammenti più piccoli. La meteorite, secondo i calcoli di Prisma, è caduta verticalmente al suolo con una velocità di circa 300 km/h e in effetti nell’impatto ha scheggiato una piastrella del balcone che corre lungo il perimetro dell’abitazione.
I frammenti sono stati consegnati stamani, sabato 18 febbraio, nelle mani del dott. Carmelo Falco, rappresentante del Project Office della rete Prisma e associato Inaf, subito accorso in loco per coordinare le ricerche. Che adesso continueranno con nuovo vigore, irrobustito dal ritrovamento, alla ricerca di altri eventuali campioni sopravvissuti all’attraversamento dell’atmosfera. Nel mentre, il materiale già recuperato verrà presto sottoposto ad analisi particolareggiate per determinare composizione chimica, mineralogia e caratteristiche petrografiche utili alla classificazione della meteorite appena ritrovata.
Le meteoriti, infatti, hanno attraversato quasi inalterate i circa 4,5 miliardi di anni dalla formazione del nostro Sistema Solare e ritrovarne una appena caduta come quella rinvenuta a Matera aiuta moltissimo gli scienziati a ricostruire le tappe che hanno portato alla formazione dei pianeti, Terra compresa. Il secondo ritrovamento in pochi anni di meteoriti "fresche" è una spettacolare conferma dell'efficacia della rete Prisma nel reperire questo materiale così prezioso per la scienza.
Chi fosse interessato a collaborare alla continuazione delle ricerche può mettersi in contatto con Carmelo Falco al 391 7959891
Brillante bolide su Venezia questa sera 5 gennaio 2023, alle ore 18:36 circa. Numerosissime stanno giungendo le segnalazioni dei testimoni che hanno potuto apprezzare questo favoloso spettacolo. Secondo alcuni resoconti, il meteoroide ha subito una frammentazione intermedia, e ha terminato la sua corsa «sciogliendosi». Durato alcuni secondi, il fenomeno è stato visibile da buona parte del territorio italiano, dal Trentino alle Marche.
Le camere PRISMA di Agordo, Trento e Civitanova Marche hanno registrato l'evento. Comparso in atmosfera ad una altezza di circa 71 km con una velocità di circa 17 km/s nei pressi di Jesolo, il bolide ha percorso la laguna veneta in direzione Sud-Ovest e si è spento appena superata Venezia, dopo aver raggiunto la ragguardevole quota di 37 km circa. Non vi è stata decelerazione significativa durante il tragitto atmosferico.