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Il picco delle Geminidi 2023

Lo sciame meteorico delle Geminidi è fra i più intensi che si possano vedere nei cieli terrestri, ma è molto meno famoso dello sciame delle Perseidi visibili nelle notti attorno al 12-13 agosto (popolarmente chiamate "Lacrime di San Lorenzo"), perché il picco delle Geminidi si verifica il 14 dicembre. A differenza degli altri sciami meteorici che sono, per lo più, di origine cometaria, il corpo progenitore dei meteoroidi delle Geminidi è l'asteroide near-Earth (2300) Phaethon che, con il suo diametro di 5 km, è nell'elenco dei circa 1000 NEO noti con un diametro superiore a 1 km. Ci sono diversi meccanismi fisici che possono essere invocati per spiegare l'attività di Phaethon. In passato sono stati esaminati gli effetti delle temperature estreme che l’asteroide sperimenta al perielio quando passa a sole 0.14 au dal Sole, con valori che possono raggiungere i 1000 K. Questi studi avevano mostrato che il ciclo dell’escursione termica può frammentare i massi superficiali dell'asteroide che diventerebbero così una sorgente di polvere e detriti che potrebbero essere espulsi dalla superficie alimentando il flusso di meteoroidi associato. Per via di questa attività peculiare si considerava Phaethon come una “cometa di roccia”. Tuttavia, è improbabile che la sola fratturazione termica produca un’accelerazione sufficiente per consentire a polvere e frammenti di superare la velocità di fuga e abbandonare Phaethon. Nel 2021 fu pubblicato un paper che considerava il sodio come l'elemento responsabile dell'attività di Phaethon. L’idea di base è che la sublimazione del sodio presente nella matrice rocciosa del corpo faccia un po' le veci del vapore d’acqua in una cometa tradizionale. Questo meccanismo spiegherebbe anche il motivo della scarsità di sodio nelle meteore delle Geminidi: il sodio verrebbe perso nello spazio permettendo a polvere e frammenti di lasciare la superficie dell’asteroide. La scoperta che la coda sviluppata da Phaethon al perielio è composta per lo più di sodio neutro avvalora questa ipotesi.

Una rappresentazione schematica della corrente di meteoroidi che, intersecando l'orbita terrestre, da luogo allo sciame meteorico delle Geminidi (crediti: Nasa/Johns Hopkins Apl/Ben Smith).

Qualunque sia il meccanismo fisico che permette a Phaethon di disseminare meteoroidi nello spazio, anche quest'anno le Geminidi non hanno deluso. Pur essendo meteoroidi troppo piccoli per poter dar luogo a delle cadute, le meteore delle Geminidi sono abbastanza luminose da poter essere rilevate dalle camere della rete Prisma che, pur essendo concepita per i fireball, è comunque in grado di seguire l'attività degli sciami annuali maggiori. Sono state un centinaio le segnalazioni di bolidi giunte dalle stazioni di Prisma e sarebbe impossibile elencarli tutti. Ne abbiamo scelto due rappresentativi.

Il primo fireball è stato osservato alle 19:36:32 UT del 14 dicembre dalle camere di Navacchio, Piacenza, Cecima, Arcetri, Trento, Chianti e Novezzina. Il bolide ha iniziato la sua corsa a 97 km di quota e si è estinto a 50 km, con una durata complessiva di soli 3 secondi. La traiettoria proiettata al suolo va da Steinach am Brenner in Austria e termina a Sent in Svizzera, con una traiettoria da nord-est verso sud-ovest. La velocità in atmosfera del meteoroide era quella tipica di una Geminide, ossia 35 km/s, e l'orbita eliocentrica è quella che ci si aspetta: perielio ben dentro l'orbita di Mercurio e afelio poco oltre l'orbita di Marte. Questo fireball essendo in prima serata ha avuto anche decine di testimoni oculari, che l'hanno segnalato a Prisma tramite l'IMO.

Così ci descrive questo fireball Federico P. che l'ha osservato mentre si trovava in macchina a Vimodrone, in Lombardia: <<Estremamente luminoso tanto da distrarmi durante la guida, molto duraturo, di colore verde e la parte più bella è stata la frammentazione finale in circa 5/7 frammenti che hanno continuato per un altro secondo a bruciare in atmosfera.>>

Molto bella anche le immagini catturate dalla webcam dell'Osservatorio Astronomico della scuola Filzi di Laives di Bolzano, che mostra bene quanto sia stato brillante il fireball, di un bel colore verde.

L'immagine composta del fireball delle 19:36:32 UT del 14 dicembre 2023 ripreso dalla webcam dell'Osservatorio Astronomico della scuola Filzi di Laives (BZ). Crediti: Gianni Casalnuovo e Roberto Chinaglia.

Il secondo fireball delle Geminidi che vi segnaliamo è stato quello delle 03:10:15 UT del 15 dicembre 2023, ripreso dalle camere Prisma di Gorga, Capua, Camerino, Roma, Civitanova Marche, Chianti, Piombino, Perugia e Amelia. In questo caso il bolide si è reso visibile a 98 km e si è estinto a 45 km di quota, con una durata di 1.6 secondi. La velocità era quella di una tipica Geminide, 35 km/s, e anche l'orbita eliocentrica è simile a quella del primo bolide, come ci si aspetta da meteoroidi che appartengono alla stessa corrente. La traiettoria al suolo di questo secondo fireball va da Palmiano verso Offida, nelle Marche, quindi da ovest verso est. Si noti il cambio di direzione rispetto al primo bolide, dovuto al fatto che mentre in prima serata il radiante delle Geminidi si trova a est, all'alba è verso ovest, di conseguenza cambia la direzione di arrivo dei fireball. Infine, una menzione speciale va alle camere Prisma di Piombino ed Elba, per le numerose Geminidi che hanno triangolato in coppia, davvero una performance notevole.

Insomma, fra le notti astronomicamente speciali dell'anno, va inclusa senz'altro anche la notte fra il 14 e il 15 dicembre, quando le Geminidi raggiungono il massimo di intensità: le polveri di Phaethon che si disintegrano in atmosfera non deludono mai.

Il fireball delle Geminidi delle 03:10:15 UT del 15 dicembre 2023 ripreso dalla camera Prisma di Civitanova Marche.